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Otto giorni di spettacoli, di camminate teatrali nel verde, di narrazioni e musica, di burattini e marionette che vedono protagonisti artisti e compagnie provenienti da Slovenia, Spagna, Francia, Senegal, Repubblica Ceca, Argentina e Italia.
Otto giornate in cui saranno presentati venti spettacoli sparpagliati in piazzette, fienili, sagrati, boschi e suggestive corti.
 
Il Festival delle Valli del Natisone  oggi è un lavoro in divenire dai tanti linguaggi ed espressioni, un mosaico di esperienze che compongono un progetto di cittadinanza culturale orientato anche alla produzione, con la partecipazione attiva delle comunità locali insieme agli organizzatori e agli artisti.
Il Festival esprime il genius loci delle Valli, l’anima di quei luoghi che diventano essi stessi teatro.
Palcoscenici unici, dove quest’anno il senegalese Ker Théâtre Mandiaye N’Diaye presenterà un inedito Cappuccetto Rosso, dove Marco Paolini incontrerà gli spettatori in un Tecno-filò, dove lo spettacolo A spasso con Olivia andrà in scena “a specchio”, in Italia e in Slovenia, con un’attrice italiana e una slovena e in entrambe le lingue.
Un altro modo per superare i confini e per aprire nuovi dialoghi e confronti com'è nella natura transfrontaliera del Festival, nella sua tradizione lunga ormai un quarto di secolo.
Le Valli del Natisone sono un luogo magico e antico dove l’aria è frizzante e il sole si conquista le ombre dei campanili dei piccoli paesi dai nomi che sfidano le lingue e impegnano i navigatori satellitari.
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